Autobus, aereo, auto, bus navetta, flixbus, auto, aereo, auto..
Tanti mezzi di trasporto, un marea di chilometri, tante ore in viaggio o ad aspettare, 13 giorni tra Spagna e Portogallo, per cosa? Per vedere cosa?
Posti meravigliosi, gente meravigliosa e due cronoscalate, due tappe del Campionato Europeo.
Una ventata di aria fresca, una boccata di aria pulita, nuova, un’esperienza che mi rimarrà nel cuore per la vita.
La Subida al Fito è una gara da pazzi, velocissima nel primo tratto, un vero e proprio budello tortuoso e complicato nel secondo ma non essendo un pilota non mi dilungherò in tecnicismi e parlerò della cosa che più mi ha sconvolto.. la gente!! Una partecipazione così vasta, sentita, passionale non mi era mai capitata in tutta la mia vita.. e qualche gara l’ho vista!!
Scolaresche, associazioni di volontariato per ragazzi disabili e la gente, anziani, giovani, uomini, donne e bambini, sono le gemme che hanno impreziosito un vero e proprio gioiello.
Tutti in attesa educata e festante del passaggio dei propri beniamini il venerdì nel centro del paese, per quella che è considerata “la gara più importante del mondo in questo weekend”, si perchè la vivono visceralmente e la gente, il paese di Arriondas, le attività, tutti in quelle ore sono il centro dell’Europa salitara e del mondo.
E durante i due giorni di gara un fiume di persone con gli zaini in spalla ha preso d’assalto ogni tratto del percorso incitando indistintamente ogni passaggio di ogni pilota.
Cosa mi rimarrà di questa prima gara? L’educazione, il rispetto, la passione.
Si, il rispetto, perchè, per un’incomprensione con l’addetto stampa ero partito senza aver ottenuto il pass. Ma una volta visti di persona e chiarito l’equivoco mi hanno concesso il pass perchè “un professionista che viene da così lontano non può rimanere senza”. Lo so, la parola professionista vi ha causato tanta ilarità ma vorrei farvi balzare all’occhio il rispetto che hanno per chi lavora, per chi fa chilometri e investe soldi, per chi con foto, video, racconti, articoli di giornale aiuta a rendere grande la loro gara.
Se pensate che ancora sto aspettando risposte per richieste pass inviate nel 2013……
Il weekend successivo ero in Portogallo.. Braga.. Falperra!
Si, ho un debole per questa gara fatta di velocità pura, di adrenalina.
Inutile raccontarvela, conoscete tutti i passaggi a velocità incredibili, ormai con i social dopo pochi minuti sono online ma se non ci andate e non mettete il C.L0 su quei terrapieni non riuscirete mai a capire la magia di questo evento.
Il pathos, la tensione delle centinaia, migliaia di persone che si percepisce negli istanti prima dell’arrivo delle auto è innaturale.
E il boato dopo un passaggio al limite, una correzione, una sbandata ben controllata non si sente nemmeno in uno stadio dopo un gol.
Ho visto gente con i lacrimoni, gente emozionarsi e tremare e questo è vivere davvero un evento, sentire il motore al limitatore che ti fa tremare il petto, sentire il vento dello spostamento d’aria, scambiarsi sguardi con gente sconosciuta e provare le stesse emozioni.
Gli addetti stampa mi hanno ringraziato, gli organizzatori mi hanno ringraziato ed abbracciato nemmeno avessi fatto loro chissà quale regalo o quale favore.
Certo, non sono gare perfette ma perchè non viverle? Gente diversa, auto assurde che da noi non sarebbero buone nemmeno per portare il filler ma che comunque offrono uno spettacolo incredibile, i migliori piloti d’ europa oltre ai “locali”.. beh, semplicemente meraviglioso.
Immagino i commenti di alcuni… ah, ecco “l’esterofilo”…
Sappiate che ho girato con il cappellino della mia gara, la Coppa Teodori e un piccola bandiera dell’Italia attaccata allo zaino. Alcuni non credevano che ero li da una nazione così distante, alcuni mi hanno preso in giro ma io ho portato con orgoglio quella bandiera perchè io sono FIERO di essere italiano.
Piuttosto, domandatevi perchè ci sono persone nate, vissute cresciute con le salite italiane che amano le salite italiane e che un bel giorno hanno deciso di emigrare..